Il senso dell’olfatto è connesso alle emozioni ed è legato all’emisfero destro del cervello. Si tratta di uno dei sensi forse meno considerati ma è uno dei più importanti. Percepire un odore può aiutarci a far riaffiorare memorie lontane e riportarci esattamente a quella situazione che credevamo di avere perduto per sempre. Il sistema olfattivo è caratterizzato da un alto livello di plasticità biologica e funzionale, essendo uno dei sensi che è maggiormente in grado di modificare il nostro cervello e che è più facile modificare se sottoposto a ripetuti stimoli, come profumi e odori (Li et al. 2008; Fletcher, 2012; Kass et al. 2013 I messaggi olfattivi sono una fonte affascinante e curiosa per tutti e non sono una prerogativa di chi lavora nel mondo dei profumi, come magari crediamo. Una vasta gamma di ricerche ha dimostrato come gli odori possono influenzare la cognizione, l’umore e il comportamento
In seguito a tali considerazioni il laboratorio erbario profumato proposto alle scuola con l'inizio di quest'anno introduce la tecnica per creare dipinti dal vivo con polveri di erbe, un elemento di design profumato, in quanto le polveri sono erbe pure essiccate.
I partecipanti impareranno a svolgere l'intero processo, dalla raccolta delle erbe per la creazione del quadro profumato fino alla realizzazione della stampa, come tecnica antica degli erbari a impressione. In conclusione verranno dati anche consigli sulla conservazione e mantenimento della profumazione in modo da realizzare un angolo profumato nella casa o al posto di lavoro.
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Apprendere la scienza non significa soltanto “sperimentare”, ma anche ragionare, comunicare e scrivere sia per sé che per gli altri.
Affinché l’esperienza diretta conduca alla comprensione, gli allievi devono pensare in modo pratico al loro “compito”, discutere e dibattere con altri e redigere relazioni scritte delle loro esperienze e dei loro ragionamenti sia di gruppo sia personali; l’uso di fonti alternative è complementare all’esperienza diretta. Attraverso i nostri kit didattici iniziamo proporre alle scuole un nuovo modo di sperimentare in mondo delle piante e l’apprendere a ragionare in modo sistemico Attraverso l’utilizzo di mappe concettuali gli studenti sviluppano capacità (concetti) che consentano di comprendere da soli gli aspetti scientifici del mondo intorno a loro, grazie alla riflessione che fanno, applicando alle informazioni che hanno raccolto un ragionamento sistemico Ciò implica per ognuno: – la manipolazione diretta delle piante e l’osservazione di eventi; ad esempio la germinazione, il fototropismo – l’utilizzo di dati provenienti da altre fonti, e dallo sviluppo dell’esperimento – fare domande derivanti dalle proprie indagini , risolvere i problemi che ne derivano, tenere conto di nuovi risultati e sviluppare nuove ipotesi; – collaborare con gli altri, condividere idee, progetti e risultati, far progredire la propria comprensione attraverso il dialogo con gli altri. Come opera l’insegnante? L’insegnante aiuta gli studenti a sviluppare le proprie competenze nell’investigazione e nella comprensione di concetti scientifici attraverso le loro attività e il loro ragionamento. Ciò comporta l’organizzazione del lavoro di gruppo, l’incentivazione all’argomentazione, al dialogo e alla discussione, e si forniscono anche strumenti e fonti di informazioni necessari per un’esplorazione e una sperimentazione diretta. Organizzare la classe. Se gli allievi sono impegnati in attività pratiche a gruppi, l’aula deve essere predisposta in modo da rendere accessibili agli allievi tutti i materiali necessari e da avere lo spazio sufficiente. Normalmente, nelle ultime settimane di marzo a Lagnasco fervono frenetici i preparativi per Fruttinfiore, manifestazione che quest'anno sarà a una data ancora da definire, cosi come l'apertura al pubblico del giardino. Per me, che da 4 anni ormai mi dedico alla cura del Giardino delle Essenze, passata la fase della negazione e poi di resistenza, da lunedì è iniziata la fase di ridisegnare il ruolo pubblico del giardino e delle sue piante officinali nel sociale e nella nostra salute. Cosi ho deciso di ampliare lo spazio di coltivazione di piante immunostimolanti come Echinacea purpurea e Malva. Molto si può fare per rafforzare la nostra barriera difensiva. L’importate è partire per tempo: a seconda dello stato di salute generale, ci possono volere 2-3 mesi per avere una risposta immunitaria efficiente. Ma oggi vi voglio parlare di un'altra pianta che in questi giorni è in piena fioritura, tipica della regione mediterranea, che ci porta delle qualità delle quali potremmo proprio avere bisogno: ROSMARINO Spesso sottovalutiamo le piante che abbiamo con noi tutti i giorni, per esempio in cucina. Sapiamo che la pianta aiuta la digestione, rinforza lo stomaco ma sapiamo di meno sulle sue proprietà come attivazione della circolazione sanguigna o che dona vigore, energia, tono. Secondo molti esperti di aromaterapia, a livello interiore e psichico, è una essenza che rinforza, aiuta nell’attenzione, focalizza. Per una descrizione più dettagliata potete visitare il sito www.my-personaltrainer.it/erboristeria/rosmarino.html#5 o altre numerose fonti online. Parti usate: le foglie e i fiori, da raccogliere in primavera-estate. Alcuni modi di utilizzo: Infuso di fiori e foglie: 2 gr in 100 gr d’acqua, . Vino diuretico: 30 gr di foglie e fiori macerati per 1 giorno in 1 litro di vino, Uso esterno: bagni nell’acqua di bollitura di 100 gr di rami per ogni litro (stimolanti nei casi di stanchezza, spossatezza e debolezza). Quasi tutti abbiamo un rosmarino in un vaso sul balcone o nel giardino sotto casa. Ecco vi propongo un'esperienza di aromaterapia a km 0, a costo 0 e per tutta la famiglia. Per ricavare direttamente dalla pianta alcune gocce di olio essenziale di rosmarino è sufficiente strofinare senza rompere le foglie fino al punto di sentire le dita appiccicose e annusate a lungo il profumo. L'olio essenziale di rosmarino ha proprietà che ‘attivano’ il cervello. Lo ha detto Shakespeare nel suo Amleto. Lo scrivevano i greci secoli e secoli fa. Ora lo conferma uno studio scientifico firmato dai ricercatori della Northumbria University che il rosmarino sarebbe capace di potenziare la capacità mnemonica. Negli adulti e nei bambini. Erbe e piante ci vengono in aiuto per contrastare le infezione provocate da alcuni tipi di virus. Possiamo infatti trovare nella natura un valido alleato per la nostra salute, nonché un’ottima alternativa a farmaci antibiotici e antivirali chimici. Inoltre, gli antivirali naturali sono nella maggior parte dei casi privi di effetti collaterali. È possibile rafforzare l'attività del sistema immunitario, con effetti antiage globali, con le erbe specifiche per gli anticorpi. Che garantiscono anche una rigenerazione e una "riparazione" della cute.
Minuscoli spazi verdi da tenere sul davanzale: kusamono, terrari, kokedama o più ambiziose realizzazioni, basta scegliere quella più in sintonia con sé stessi e la propria casa. Anche se sembrano una novità, non lo sono affatto: sia in Oriente che in Occidente troviamo esperienze di miniaturizzazione del giardino e delle piante con una lunga tradizione (tutti abbiamo presente i bonsai). Addirittura i Penjing cinesi e i Saikei giapponesi sono dei veri e propri micropaesaggi. Nel 1827 il medico londinese Nathaniel Ward, mentre era intento a studiare lo sviluppo delle crisalidi, si accorse che in un barattolo di vetro chiuso era nata e si stava sviluppando la stessa felce che non era sopravvissuta nel suo giardino. La pianta visse per quattro anni, fin quando il coperchio usurato non fece entrare aria che la uccise. Concluso che il motivo della morte all’aperto fosse da imputare al forte inquinamento atmosferico di Londra, Ward cominciò a sperimentare la coltivazione protetta di piante e nel 1842 pubblicò "On the Growth of Plants in Closely Glazed Cases" (Sulla crescita delle piante in contenitori di vetro chiusi) rendendo popolari quelli che vennero poi chiamati Wardian case. Oggi conosciuti con il nome di Terrarium, stanno vivendo una nuova stagione d’interesse grazie anche all’applicazione delle moderne tecnologie che consentono di mantenere le condizioni ottimali di temperatura e umidità. Negli anni ’50 del Novecento una vivaista dell’Essex, Anne Ashberry, creò il primo giardino in miniatura conosciuto. Si trattava di un vero e proprio giardino riprodotto in scala, con tutti gli elementi (piante nane o a crescita lenta, aiuole, pavimentazioni e accessori in miniatura) proporzionati tra loro. |
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Maggio 2022
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