Natura e storia delle terre dei Tapparelli d'Azeglio
Il giardino dipinto Le rappresentazioni pittoriche del giardino e del paesaggio a Lagnasco nel Cinquecento come valore di documento
I Castelli di Lagnasco A pochi km da Saluzzo, ai piedi delle Alpi, Lagnasco conserva uno dei complessi più affascinanti di un periodo che va dal Tardo Medioevo al Rinascimento: i suoi tre Castelli. Nel XIV secolo entrarono nei possedimenti dei Tapparelli, una delle famiglie aristocratiche più potenti del Piemonte e alla morte di Emanuele D’Azeglio Tapparelli, ultimo discendente della famiglia, divennero di proprietà pubblica. Sono rinati a nuovo splendore solo recentemente, grazie ai restauri, che hanno valorizzato gli splendidi affreschi cinquecenteschi e hanno portato nuova vita nei giardini, con la realizzazione del Giardino delle Essenze.
Non possediamo riscontri iconografici o documenti che ci consentano di comprendere la reale entità dei giardini mediali di Lagnasco, la loro disposizione rispetto il contesto architettonico circostante ma con una buona percentuale di attendibilità, sulla base delle fonti descrittive più antiche risalenti all'inizio secolo XVI, possiamo ritenere che all'interno dell'area cinta da mura del castrum fossero presenti dei luoghi destinati a "giardino dei semplici", con la presenza di pergolati destinati alla coltivazione delle vite.
Costituito da aiuole di piante aromatiche di una grande varietà, adatte al nostro ambiente, è stato realizzato nell’ambito del progetto “Essenza del Territorio, una rete delle vie sabaude dei profumi e dei sapori”, attuato dall’Associazione Terre dei Savoia.