La camminata a piedi nudi si snoda su un sentiero diviso in settori che rappresentano un profilo di suolo, dalla roccia madre alla superficie terrestre. Oltre all"esperienza del contatto diretto con la terra, il visitatore percepisce una sensazione di diffuso benessere, facilità il collegamento tra il flusso di energia elettrica della Terra e il nostro corpo.
Si consiglia di considerare il percorso in tre tappe: Liberare: mentre camminate verso il centro del percorso lasciatevi andare, liberate la mente, percepite con leggerezza il cambio di testura del terreno; Ricevere: percepite il centro del labirinto come un ascolto interiore, o semplicemente come un momento di pace; Ritorno: uscendo dal labirinto percorrete il sentiero erboso, portando con voi l'esperienza, indifferente di come sia stata. Gli orizzonti del terreno riprodotti: roccia madre, orizzonte di frammenti rocciosi e ghiaia, orizzonte di ghiaia e terra, terreno umifero, essenze legnose e frammenti di vegetazione. Le erbe impegnate nella realizzazione del percorso: Santoreggia (Satureja hortensis). Il nome latino Satureja, deriva dal greco sàtyros (satiro) a causa delle proprietà afrodisiache attribuite dagli antichi greci, capace di far perdere a uomini e donne le inibizioni. Elicriso (Helicrysum italicum). L'interesse per la pianta deriva, oltre che nel suo aspetto gradevole, dall'intenso profumo misto di liquirizia, menta e camomilla; Lavanda (Lavandula angustifoglia). Il suo nome deriva dal latino “lavare” e si riferisce all'abitudine degli antichi romani di profumare l'acqua delle abitazioni e delle terme con l'essenza dei suoi fiori. La lavanda contiene una sostanza, il linalolo, che è in grado di indurre uno stato di rilassamento simile a quello provocato dagli ansiolitici, ma solo se è inalata. |