![]() Il pesco deve il suo nome agli antichi persiani. Infatti il suo nome originario è pomo persico (o pomo di Persia), quindi abbreviando si ottiene persica, letteralmente frutto dei persiani, e che oggi è diventato pesca. Nonostante siano stati i persiani a prendersi il merito di averlo scoperto, si sa bene che le origini del fiore di pesco sono legate alla Cina dell'ovest. In Europa è stato introdotto da Carlo Magno, che se ne innamorò per lo splendore dei colori dei suoi fiori e per la bontà dei suoi frutti. Il Fiore di Pesco assume molteplici significati, a seconda del paese il cui si trova. Nei Paesi Occidentali simboleggia l’immortalità e la prosperità. Scheda botanica Genere Prunus, chiamato anche Amygdalus oppure Persica (Persica vulgaris pesco comune - Persica laevis nettarine o pesche noci) Principi attivi Acidi organici di varia natura, vitamine, soprattutto vitamina A e vitamina C, sali minerali, in particolari potassio, carotenoidi, flavonoidi, zuccheri naturali, sostanze pectiche (frutti), piccole quantità di amigdalina e di olio essenziale (fiori). Due Pesche di medie dimensioni forniscono meno di 100 calorie. Parti utilizzate Sono impiegati le foglie, i fiori e i frutti. Le foglie hanno proprietà amaro-toniche, stomachiche, digestive e purgative, facilitano i processi digestivi. I fiori sono efficaci lassativi, utili in caso e stipsi ostinata, agiscono come sedativi e calmanti Attenzione, si raccomanda l'impiego di fiori e foglie soltanto in caso di comprovata coltivazione biologica
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Archivi
Aprile 2018
![]()
![]()
![]()
|